La mostra dedicata a Michelangelo Merisi, il Caravaggio, da poco conclusa a Palazzo Reale, ci ha invitato a riflettere sulla formazione milanese del pittore e ci incuriosisce poter ripercorrere quei luoghi che sicuramente il giovane artista frequentò, per apprendere e trarre ispirazione per la sua opera, tanto innovativa nella aderenza alla verità e alla natura.
Un’altra tappa del nostro percorso fra le chiese milanesi – veri “santuari” della pittura lombardo-veneta che tanto fu importate per il milanese Caravaggio – la Chiesa di San Fedele. Sorta su di un edificio religioso più antico, la sua riedificazione fu voluta dal cardinale Carlo Borromeo, quale sede del nuovo Ordine dei Gesuiti. Il progetto fu affidato all’architetto favorito da San Carlo, Pellegrino Tibaldi, già capomastro del cantiere del Duomo, che fece di San Fedele la chiesa modello della Controriforma, nel cuore della città, accanto al grande palazzo di Tommaso Marino e alla casa di Leone Leoni: tre edifici in cui si concentrano le maggiori novità architettoniche della Milano di fine Cinquecento. All’interno della chiesa, elegante e articolato, quelle pale d’altare che Caravaggio vide: l’Incoronazione di Maria di Ambrogio Figino, la Trasfigurazione e Santi di Bernardino Campi e Carlo Urbino, ma soprattutto la splendida Deposizione di Simone Peterzano (1591), che di Michelangelo Merisi fu il maestro.
Infine due curiosità: la prima è legata Don Lisander, Alessandro Manzoni. Assiduo frequentatore della chiesa di San Fedele, così vicina alla sua dimora, qui cadde in una gelida giornata di gennaio del 1873, le conseguenze lo portarono dopo qualche mese alla morte, una targa ricorda il tragico evento.
La seconda curiosità, riguarda la demolizione della vicina chiesa di Santa Maria alla Scala per costruire il famoso Teatro, tutte le sue suppellettili furono trasportate in S. Fedele, che divenne per i milanesi il “Santuarietto delle ballerine della Scala.”

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