In viaggio dall’Egitto a Costantinopoli

Esotismo e orientalismo si diffondono nel corso dell’Ottocento e molti sono gli artisti che hanno evocato nelle loro opere le atmosfere magiche e rarefatte di quei luoghi e di quelle culture lontani. La fonte di ispirazione primaria fu le Mille e una notte, che affascinarono letterati, poeti, compositori costruendo storie, avventure d’amore, personaggi ambientati in un Oriente spesso fantastico e onirico, perché pochi alla fine ebbero un’esperienza diretta di quei luoghi e di quelle culture.
Nell’arte figurativa fu la medesima cosa. Nell’arte europea, come in quella italiana i soggetti esotici, i paesaggi desertici, le luci e i colori di un oriente spesso di fantasia, invadono le scene della quotidianità della pittura di genere, i paesaggi si fanno “altri”.
La GamManzoni presenta una mostra dedicata a questo tema, un vero viaggio dall’Egitto a Costantinopoli, come recita il titolo, attraverso 30 opere realizzate, tra la metà del XIX e l’inizio del XX secolo, da autori quali Alberto Pasini, Gerolamo Induno, Domenico Morelli, Pompeo Mariani, Fausto Zonaro. Quattro sezioni tematiche: la donna in costumi orientali (odalische, danzatrici, immagini di harem…); cartoline da Costantinopoli, una delle città predilette dagli orientalisti italiani; una sezione dedicata ad Alberto Pasini che su commissione del governo francese, si recò in Egitto, Arabia Saudita, Iran, Turchia e Siria per documentare la missione coloniale, registrando quelle suggestioni esotiche che popolano le sue opere. Infine L’Oriente mistico: le grandi scene bibliche di molti dipinti di Domenico Morelli, di cui si espone uno dei suoi capolavori a soggetto veterotestamentario, La figlia di Jorio (1874), a lungo ritenuto disperso.

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