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NAVIGARE A MILANO

La storia dei Navigli a pelo d'acqua

I navigli milanesi nacquero con scopi diversi nel lontano medioevo, difesa, irrigazione … ma soprattutto divennero efficienti via d’acqua per il trasporto di merci (sabbia, derrate alimentari che giungevano dalle campagne della Bassa …), ma anche di persone. Nell’Ottocento venne istituito un vero servizio di “corriere” sull’acqua a orari fissi, con fermate lungo il percorso: un modo economico e veloce per raggiungere Milano dalla campagna, viceversa per recarsi nei paesi limitrofi alla città, borghi e paesi il cui sviluppo economico fu determinato proprio dall’essere affacciati su queste vie d’acqua. Fu un’impresa impegnativa e costosa scavare chilometri e chilometri di trincee da riempire con l’acqua del fiume Ticino; un lavoro costante la manutenzione dei canali per garantire la navigabilità, ma alla fine tutto questo diede risultati importanti per l’economia, il benessere, la crescita di Milano e non solo. Milano “città sull’acqua”, Milano e suoi barconi, Milano che in tempi moderni ha cancellato gran parte del suo sistema idrico, ma non la memoria di quel passato. Da qualche anno la navigazione squisitamente turistica è stata riattivata. Dapprima con la “Viscontea”, piccola imbarcazione a pannelli solari, oggi, con la riapertura della rinnovata Darsena, con un più grande e moderno battello dal quale assaporare il lento fluire delle acque e guardare con occhi diversi la città.

Si naviga lungo il Naviglio Grande fino all’altezza delle sedi della Canottieri Olona e Milano e, al ritorno, si entra in Darsena. Al termine percorso a piedi per completare la visita di quei luoghi che dal battello non si possono vedere.