Le Gallerie d’Italia propongono una mostra dal taglio interessante che cavalca secoli di arte – dal Medioevo al Novecento – con un filo conduttore: lo spirito inclusivo di Milano che ha sempre accolto artisti non milanesi che hanno saputo cogliere le grandi opportunità che la città offriva e che hanno saputo incidere sulla cultura milanese.

Milano quindi come fulcro di innovazione, come città-officina, come crocevia di scambi culturali, come città di grandi mecenati e collezionisti che sono linfa vitale di ogni espressione artistica.

Lungo dieci sezioni un excursus che ha inizio con il gran cantiere del Duomo, con i suoi maestri tedeschi e francesi che in alcuni periodi ne hanno retto le sorti, a Leonardo, toscano naturalizzato milanese; dai Maestri fiamminghi tanto amati dal vescovo Federico Borromeo, al folignate Piermarini che ha plasmato il volto di Milano in epoca neoclassica … su su fino al Novecento quando Milano –  città della modernità – fu fucina di idee rivoluzionarie e d’avanguardia.