E quando il tornare richiede nuove curiosità e aspettative, New York mai le disattende.
Per esempio ad Harlem dove si avrà il tempo di assistere ad una delle manifestazioni sonore più entusiastiche ed energizzanti di tutti i tempi: il Gospel.
O visitando aree che si tende a tralasciare in una prima visita in città, come il Bronx, un tempo quartiere maledetto e pericoloso, e invece oggi all’onor del mondo grazie ai progetti di riqualificazione con storie incredibili quali quelle della Vera Little Italy, lontana dalla sua omonima e forse un pò artefatta di Manhattan.
E poi ancora Brooklyn con il suo specialissimo quartiere degli Ebrei Ortodossi (e ultra ortodossi) di Williamsburg. Questa è oggi anche la culla della cultura hipster newyorkese. Ingiustamente poco conosciuto oltreoceano merita un posto d’onore tragli hot-spot di NYC per il panorama culturale e per la sua fortissima vocazione poli-esperienziale. Da qui arriveremo nella mitica Coney Island.
Ritorneremo a Manhattan attraversando il ponte di Williamsburg. Ma andremo anche in zone di Manhattan poco battute dal turismo partendo dalla Columbia University, scendendo giù attraverso Central Park fino a Columbus Circle, dove ammireremo l’architettura del Lincoln Center.
Non ci faremo mancare una passeggiata lungo Broadway, dall’iconico Flatiron building fino a Union Square. Non cifaremo mancare un giro nell’East Village, fiore all’occhiello bohémien della metropoli. E che ne dite di un giro in gondola a Roosvelt Island? Situata nell’East River, offre dalla cabinovia che si prende per raggiungerla, dei panorami iconici, e conosciuti da pochissimi. Non pare anche a voi che a New York ci sia tanto di piu’ da scoprire?