Sì, è un po’ esagerato e ampolloso usare questa formula per annunciare ciò che dovrebbe rientrare nella normalità. Mi riferisco alla presentazione del programma delle mostre milanesi del prossimo autunno/inverno, oltre alle anticipazioni 2022-2023. Era normalità, nell’era pre-Covid, l’appuntamento con l’assessore di turno alla Cultura che presentava alla stampa e ai cittadini il ricco palinsesto di eventi, esposizioni, concerti… La normalità si è fatta, ahinoi, straordinarietà nel mondo surreale in cui la pandemia ci ha catapultato. Ed ecco quindi che l’annuncio della ripresa di un’attività, quella delle esposizioni d’arte, grandi o piccole che siano, si concretizza in un incontro online/virtuale su piattaforma, davanti allo schermo del pc, un incontro distante, dove fare domande e interloquire con l’assessore significa scrivere in chat, che significherebbe “chiacchierata”, ma che rimane qualcosa di asettico, distante, non partecipato. Per ora altro non si può fare.
Tornando a monte, che è quel che più conta, si riprende, si riparte! Anche il settore della cultura, nella fattispecie quello delle mostre riparte. Evviva! Il palinsesto rispetto alla programmazione pre-Covid è un po’ cambiato … ma quante cose ben più importanti sono cambiate?! Intanto partiamo!
Così recita il comunicato stampa: “esposizioni di alto profilo scientifico e valore curatoriale, rendendo questa stagione milanese ancora più ricca di proposte e quindi attrattiva sia per i milanesi sia per i visitatori della nostra città”.
Vero. Tanta carne al fuoco… qualche dubbio su alcune proposte perché trattasi di “cose” viste e riviste, che nulla aggiungono alla conoscenza di artisti, movimenti, opere.
Dal 18 settembre a Palazzo Reale aprirà una mostra “Claude Monet. Opere dal Musée Marmottan Monet di Parigi” che rientra nel progetto “Musei del mondo a Palazzo Reale”, il gemellaggio quest’anno è appunto con il museo parigino che possiede la più ampia collezione di opere di Monet. Arriveranno a Milano 50 dipinti per un approfondimento sul tema della luce. Non è certo una novità l’”approndimento sul tema della luce”. La pittura impressionista vive di luce e Monet ne è stato un gran maestro. Niente di nuovo sotto il sole (tanto per rimanere in tema “luce”). A Milano, per nostra fortuna, Monet ci è già stato non molti anni fa. Sarà comunque sempre un bel vedere e, non scordiamolo, saranno esposte opere vere (!), nulla a che vedere con le “experiences” fatte di proiezioni e animazioni a suon di musica. Lo pseudo-evento dedicato a Monet al Teatro Arcimboldi la scorsa estate, a mio avviso, è stata una presa in giro, un furto far pagare il biglietto per vedere … cosa?! Ognuno la pensi come vuole. Quel che è certo è che Monet “fa cassetta”! Perlomeno a Palazzo Reale avremo vere opere e le emozioni saranno vere.
A Villa Reale (Belgiojoso Bonaparte, la villa di Via Palestro), sede della GAM (Galleria di Arte Moderna) ci attende in novembre “Divisionismi. Due collezioni”. La curatrice è Giovanna Ginex, grande esperta in materia. Alcuni capolavori divisionisti proverranno dalla Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, un gran bel museo, e si confronteranno con le opere della nostra GAM. Anche in questo caso nulla di nuovo e, anche in questo caso, come per Monet, sicuramente belle opere e un bel vedere.
Mentre un accorato invito a non perdere una mostra estiva, che comunque terminerà ad ottobre, una di quelle che hanno subito uno slittamento per i motivi noti. Partirà a brevissimo, questione di giorni, al Castello Sforzesco “La grande scultura italiana da Donatello a Michelangelo”, curata da Francesca Tasso e realizzata in collaborazione con il Louvre di Parigi. A Milano parliamo poco di scultura rinascimentale, non tanto quanto meriterebbe. Se ne parla altrove. Ricordo la bellissima mostra a Firenze “La primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze. 1400-1460”. Era il 2013. A Milano si parlerà dei grandi, da Donatello a Michelangelo, ma si conosceranno anche artisti meno noti e sarà una bella scoperta. Non ho dubbi e, tempo di vedere la mostra in anteprima, ne darò ampio ragguaglio.
Ancora a luglio, che solitamente non è il mese migliore per far partire grandi eventi espositivi, un’altra inaugurazione: una monografica su “Mario Sironi. Sintesi e grandiosità” al Museo del Novecento. Si potrà conoscere tutta l’opera dell’artista che ha spaziato dal Futurismo al “ritorno all’ordine”, dalle opere più intime a quelle monumentali degli Anni Trenta, fino all’Informale negli ultimi anni della sua vita. Sarà inoltre interessante il dialogo tra le opere di Sironi e Milano, la città dove ha vissuto e dove è morto.
A proposito di Anni Trenta, a Palazzo Reale un approfondimento su un’espressione artistica che si sviluppa già negli Anni Venti e che trova in un ossimoro la sua identità: “Realismo Magico”. Casorati, Carrà, Severini, De Chirico, Donghi… recuperando, dopo la fase avanguardista, i valori plastici dell’arte del passato, costruiscono nelle loro opere atmosfere sospese che esprimono il clima instabile e inquieto di quei decenni.
E poi al Mudec finalmente a settembre partirà “Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo” che il Covid aveva bloccato, un appuntamento per grandi e piccini. La mostra è quanto mai attuale perché il mondo Disney è fatto di messaggi inossidabili, e la bellezza di quel mondo incantato ha un fascino sempre attuale. Si scoprirà anche come nasce un film di animazione, il dietro le quinte è sempre così intrigante!
E poi a novembre “Piet Mondrian e il paesaggio olandese”… avrò modo di riparlarne.
Per ora questo vuole essere solo un assaggio, un antipasto. Il calendario è veramente ricco. E naturalmente auguriamoci che nulla più funesti le nostre vite! Alla prossima!

Marina Fassera

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