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LA CA' GRANDA
Il glorioso albergo dei poveri
“Franciscus Sfortia Dux Mediolani Quartus, conte di Angera, signore di Cremona, in segno di ringraziamento, in remissione dei peccati e per la saluta sua e della consorte Bianca Maria […] perché ivi venga eretto un nuovo grande, magnifico ospedale degno della grandezza e dell’inclita città di Milano“
Correva l’anno 1456, era il 1° aprile quando, con questo diploma, vergato e firmato dal duca Francesco Sforza, si fondò la Ca’ Granda. Un moderno, efficiente ospedale di grandi dimensioni e importanza, un edificio funzionale che sopperiva alle tante vecchie istituzioni ospedaliere cittadine, solitamente gestite da enti ecclesiastici. L’antica pergamena mostra lo Sforza quale uomo di fede che si preoccupa dell’anima sua e della duchessa, ma la fondazione dell’ospedale fu un’abile mossa politica, una carta giocata con astuzia nella strategia del potere, per ingraziarsi il popolo e la città conquistata con la forza. Qualunque siano le ragioni della fondazione della Ca’ Granda, quello che Milano si ritrovò fu veramente un “fiore all’occhiello” della sanità dell’epoca, un nosocomio in grado di curare i “poveri infermi”, di accogliere “gli esposti e le misere persone” all’interno di un’architettura concepita dal Filarete, che garantiva la perfetta efficienza degli spazi razionalmente distribuiti, che assicurava a malati e sofferenti cure e un’attenzione all’igiene all’avanguardia sotto ogni punto di vista. La Ca’ Granda fu questo per secoli, un modello a cui ispirarsi, luogo di dolore e di guarigione, cui contribuirono anche molti benefattori, partendo proprio dal duca, Francesco Sforza, che, indipendentemente dalle ragioni che lo mossero, promosse questa meritevole istituzione.