Ai piedi del Gran Paradiso

Escursione culturale curata e accompagnata da Marina Fassera e Davide Cabodi

Un itinerario nella Val d’Aosta meno conosciuta ma non per questo meno affascinante, tra paesaggi naturali mozzafiato e testimonianze artistiche.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Mattina

La mattina sarà dedicata non solo alla bellezza paesaggistica della Val d’Aosta, ma anche a quelle testimonianze storico-artistiche così caratteristiche di questa zona di confine fra alte vette e profonde valli, dove i castelli segnano il territorio, sia come simboli di potere, sia per ragioni difensive, dando talvolta un tono fiabesco al paesaggio.
Scopriremo le funzioni, la storia dell’incastellamento visitando uno di questi manieri: quello di SARRIOD DE LA TOUR, meno turistico di quello di Fenis, ma altrettanto intrigante e suggestivo.
Ha origine, come tutti i castelli, nel Medioevo, per poi ampliarsi nel corso dei secoli successivi. Celebre è la Sala delle Teste: il soffitto ligneo è decorato con peducci che riproducono teste curiose e mostruose, ma anche figure “licenziose”. Il castello rimase di proprietà dei Sarriod de la Tour fino al 1923 per questo è uno dei manieri meglio conservati nell’aspetto antico.
Accanto ai castelli, per loro natura edifici profani, l’altra presenza artistica è quella religiosa delle pievi. Piccole chiese antiche di pietra, sobrie e suggestive all’esterno, all’interno affrescate con cicli decorativi e immagini votive spesso di natura popolare, ma interessanti e vivaci, frutto delle devozioni locali.
In particolare a GRESSAN visiteremo la chiesa di SAINTE-MARIE-MAGDELEINE ornata dagli affreschi di Jacopino da Ivrea datati 1463.  Anche Gressan è dominata dalla presenza di un castello quello dei signori de La Tour de Villa.

Ci trasferiremo poi a COGNE passando da PONDEL dove si trova il ponte-acquedotto di epoca romana romano sul torrente Grand-Eyvia. Si tratta di una grandiosa opera in muratura e blocchi di pietra da taglio, alta circa 56 metri e lunga più di 50.

A Cogne tempo a disposizione per il pranzo libero.
Non si potrà fare a meno di gustare i prodotti locali come la notissima fontina DOP, o piatti della tradizione: la Seupetta, uno dei tanti piatti poveri della gastronomia di alta montagna, preparato con i pochi ingredienti tradizionalmente a disposizione delle famiglie contadine. È una zuppa a base di riso e fontina DOP. Tra i dolci, il mécoulin, una sorta di “panettone” tipico locale addolcito con uvetta e insaporito con scorza di limone e rhum, e la crema di Cogne delizioso dessert al cucchiaio a base di panna, zucchero, cioccolato fondente e un goccio di rhum.
Il tutto accompagnato dal vino prodotto in loco. Nella zona della valle centrale, nell’area del Gran Paradiso, vi è una fiorente viticoltura sui pendii terrazzati. Il clima alpino influenza fortemente le caratteristiche organolettiche dei vini locali: le uve, vendemmiate tardivamente, subiscono forti sbalzi di temperatura dovuti all’escursione termica autunnale; tale fenomeno favorisce la componente aromatica dei vini.
Ricordiamo anche che a Cogne è ancora viva a tradizione del pizzo al tombolo. Importata nel XVI secolo dal monastero di Cluny da alcune monache, i punti sono però di origine locale legati all’ambiente e alla fauna: “teppa cleire” (zolla chiara), “joue de perni” (occhi di pernice), “pavioula” (farfalla)… I disegni, fatti a mente dalle merlettaie senza uno schema preciso, sono frutto della loro fantasia e sono tramandati di madre in figlia. Una cooperativa, “Les Dentellières”, raggruppa decine di merlettaie che realizzano questo pizzo preziosissimo.

Pomeriggio

Nel pomeriggio ci si immergerà nella natura.
Con una breve e piacevole passeggiata seguendo un sentiero quasi pianeggiante, si raggiungono le famose CASCATE DI LILLAZ con tre salti d’acqua del torrente Urtier e, all’imbocco della VALNONTEY, giungeremo al GIARDINO ALPINO PARADISIA.  
Il Giardino Botanico Alpino Paradisia si trova nel cuore del Parco del Gran Paradiso, a 1700 m di quota, su una superficie ricca di conche ed avvallamenti naturali che consentono di avere le condizioni ottimali per la coltura delle specie montane ed alpine: il Parco ospita oltre 1.000 specie botaniche delle Alpi e di altri gruppi montuosi di tutto il mondo, un’esposizione petrografica, una collezione di licheni e un giardino delle farfalle.
Il nome “Paradisia”, diversamente da come si potrebbe credere, non deriva dal massiccio del Gran Paradiso, ma dal Giglio di monte (Paradisea liliastrum, una liliacea dai delicati fiori bianchi che nasce spontanea nelle zone prative circostanti).
Fa da cornice al giardino il magnifico scenario di “sua maestà” il massiccio del GRAN PARADISO con i suoi 4.000 metri.

Rientro a Milano previsto intorno alle ore 20.00 circa

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grazie per la bella giornata che ci avete regalato domenica in val d’Aosta, splendida giornata posti interessanti e come sempre la guida di Davide che non si smentisce mai, molto preparato attento e coinvolgente. Grazie davvero

Cosa aggiungere di più alla già conclamata professionalità e diligenza della guida? Una qualsiasi uscita Artema è sempre un certezza, anche per le attenzioni ai partecipanti, che vanno al di là dello svolgimento della giornata. Aggiungo aver molto apprezzato la scelta di formare il gruppo a max 25 persone (invece che 80% della capienza del pullman). Questo per un maggior distanziamento e quindi per la nostra sicurezza. E’ una ulteriore delicatezza che, in questo periodo di covid, è fondamentale per riprendere. Grazie Marina.