La Pinacoteca Ambrosiana e il San Girolamo scrivente di Caravaggio

Un prestito di grande importanza, uno scambio fra due delle Gallerie più importanti e affascinanti d’Italia: la Galleria Borghese di Roma e la nostra Ambrosiana. Il prestito arrivato da Roma è un autografo di Caravaggio dipinto all’inizio del Seicento: il San Gerolamo scrivente che per tre mesi fa bella mostra di sé a Milano, in sostituzione della Canestra esposta alla Galleria Borghese.
Un’ occasione in più per visitare, o per riscoprire, la Pinacoteca Ambrosiana con i suoi tesori d’arte, la sua storia, dalla fondazione federiciana ai nostri giorni, per ammirare gli spazi ricchi ed eccentrici di questo luogo meraviglioso, per parlare di Leonardo (l’Ambrosiana custodisce il Musico, unico ritratto maschile conosciuto del Maestro fiorentino, e il Codex Atlanticus), ma anche di Bernardino Luini, di Tiziano, di Raffaello (il prezioso cartone della Scuola di Atene è qui) e di tanti altri artisti e oltre che del nostro Michelangelo Merisi, il Caravaggio.
Il suo San Gerolamo scrivente è un’opera affascinante nella sobrietà della composizione, giocata con lumi e profondissime ombre, che si accendono nel rosso del manto che mitiga l’asprezza del corpo nudo del Santo penitente. Un’opera che invita a meditare, con la presenza inquietante del teschio, sulla caducità delle cose umane, un’opera che stupisce nella meravigliosa natura mostra dei libri che ricordano Gerolamo come teologo e Padre della Chiesa, che sorprende e cattura nella verità del volto intenso e vissuto di Gerolamo…

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