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PORTA VERCELLINA

L'altro Liberty

Tra Otto e Novecento Milano si trasforma radicalmente, sia nell’urbanistica, sia nella fisionomia architettonica. Motore del cambiamento, il ruolo che assume la città nel periodo postrisorgimentale e la forte ascesa della classe borghese imprenditoriale che trascina il Paese nello sviluppo economico. La nuova architettura Liberty si inserisce in questo grande fervore e rinnovamento, di cui rappresenta, non solo e non tanto la novità stilistica in sé, ma l’immagine in cui la borghesia si identifica con il suo spirito moderno e brillante, lontana dal gusto e dalla moda dei revivals storicistici che per tutto l’Ottocento hanno caratterizzato ile nobili dimore dell’aristocrazia. Il Liberty, che trae aspirazione dalla natura, a cui si richiamano le linee mosse e fluenti e le fantasiose decorazioni in ferro battuto e maiolica, è il nuovo che avanza, nella società, nella cultura, nell’arte. Le zone di Milano dove sono più ampiamente presenti edifici in stile floreale, sono l’area di Porta Venezia, forse più conosciuta, e quella più discreta che da Piazza Cadorna si spinge verso Piazza Baracca, in un intreccio di strade eleganti e silenziose. E’ qui che si affacciano palazzi decorati con cementi plastici ispirati alla natura, edifici rivestiti in ceramica con mazzi di splendenti girasoli, ravvivati da bow-window che riproducono tralci di vite, fantasiosi balconi in ferro battuto … fino ad arrivare a Casa Laugier, all’angolo tra Piazza Baracca e Corso Magenta, casa signorile che ben riassume i partiti decorativi Liberty e che presenta al pianterreno la storica farmacia Santa Teresa, al cui interno si sono conservati gli eccezionali arredi del 1910 della Ditta Bertoni, ispirati a modelli secessionisti. Un percorso diverso, affascinante e ricco di molte suggestioni.