Attraversando l’arte. Lettura tra le pieghe di capolavori noti e meno noti
“Pittore raro et in molte altre virtù studioso et eccellente”
Così Paolo Morigia, storico milanese, alla fine del Cinquecento descrive Giuseppe Arcimboldo.
Un artista geniale che trovò fama presso la corte imperiale asburgica grazie all’invenzione di opere “bizzarre” che destarono, e destano, stupore e meraviglia. Sono le “teste ghiribizzose”: allegorie delle stagioni, degli elementi, m non solo. Dipinti condotti con grande padronanza del pennello, in apparenza “divertissement”, sono invece un raro frutto coltivato nell’ambiente colto e raffinato, della Milano della metà del XVI secolo, la città natia e della formazione dell’artista.