Escursione curata e accompagnata da Marina Fassera

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

«Chi penserebbe che sopra un lenzuolo studiato di candori e ombre diacce degne d’un Vermeer
a grandezza naturale, dovesse avvenire un macello così brutale ed efferato […]
Ma – vien voglia di dire – ma questa è la donna terribile! Una donna ha dipinto tutto questo?»
Roberto Longhi, 1916

Sì, una donna ha dipinto tutto questo! E l’opera alla quale si riferisce Longhi è “Giuditta che decapita Oloferne” (1612-1613 Napoli, Museo di Capodimonte), forse la più famosa fra i dipinti di Artemisia Gentileschi. Una tela cruda, diretta, terribile perché Artemisia provò sulla sua pelle la violenza di un uomo e si “vendica” attraverso la su arte mostrando il dramma a parti invertite. Artemisia denuncia. Artemisia riscatta la sua persona, la sua immagine, ma in realtà riscatta le donne. Da quel famoso processo per stupro uscì vincitrice e perdente al tempo stesso tempo, perché le ferite profonde dell’anima non si rimarginano facilmente.

Il nome di Artemisia Gentileschi è legato a quello stupro subìto –peraltro da parte da un pittore – e sicuramente in ogni mostra e lei dedicata viene riservato uno spazio considerevole con ricostruzioni teatrali di questo fatto, al verbale del processo seguito alla denuncia della donna, alle torture subite durante la confessione e a come, inevitabilmente, la violenza abbia segnato la sua arte. Ma Artemisia non è solo questo e lo dimostreremo visitando la bella mostra organizzata nelle sale del Palazzo Ducale di Genova

Partenza dalla Stazione Centrale con il treno delle ore 08.05 arrivo a Genova Principe ore 09.44

INSIEME VISITEREMO

La mattina sarà interamente dedicata alla mostra ARTEMISIA GENTILESCHI.CORAGGIO E PASSIONE.

Il “coraggio e la passione” sono i cardini che caratterizzano la vita e l’opera di colei che fu una delle grandi pittrici del XVII sec. Riconosciuto il suo talento, fu anche la prima donna ad essere ammessa in un’Accademia d’Arte, in un tempo in cui le donne cominciano ad affacciarsi al mondo prettamente maschile dell’arte, ottenendo lusinghieri risultati.

In mostra avremo modo di conoscere la sua vita tra vicende familiari appassionanti e la sua arte spesso segnata da invenzioni rivoluzionarie, da immagini drammatiche e trionfi femminili, in un percorso che mette a confronto le opere di Artemisia con quelle del padre – Orazio Gentileschi, illustre pittore – con il quale ebbe un travagliato rapporto sfociato poi in una vera e propria rivalità e con i pittori del suo tempo…

Al termine tempo a disposizione per il pranzo libero.

Nel pomeriggio ci dedicheremo a scoprire la storia di GENOVA. Non solo la “grande storia”, quella che vide “la Superba” dominare i mari, la città del denaro con i banchieri genovesi che seppero sfruttare a proprio vantaggio l’inesauribile necessità di quattrini della Spagna fin dai tempi di Carlo V, la città che instaurò rapporti privilegiati con le grandi potenze europee, la città dei palazzi meravigliosi della ricca oligarchia cittadina del Cinque/Seicento (El siglo de los genoves). Questa città l’abbiamo conosciuta in tante altre occasioni e quei ricchi e sontuosi palazzi li abbiamo visitati quasi tutti … Questa volta la “grande storia” la lasciamo a latere. Vogliamo invece scoprire la storia quotidiana della città, con le sue tradizioni, i suoi caruggi, le botteghe storiche … eh sì “Ianuensis ergo mercator”: genovese quindi mercante. Così erano conosciuti i Genovesi nel passato, per la loro capacità imprenditoriale, per la loro abilità di mercanti. Ci attende un pomeriggio brillante e accattivante a metà tra passato e presente, tra antiche e nuove tradizioni, tra botteghe che custodiscono arredi e oggetti di un tempo, testimonianza di un passato fatto di viaggi, di scoperte, di incontri. Un pomeriggio che si concluderà con una piccola degustazione in una storica pasticceria dell’Ottocento.

Rientro a Milano con treno da Genova Principe dele ore 18.18 e arrivo a Milano Centrale ore 19.57