Camogli, San Fruttuoso, Portofino e Santa Margherita Ligure

Guardare con occhi diversi luoghi noti, mete turistiche rinomate, raccontandone la storia, mostrandone le bellezze è quanto proponiamo in questa giornata che trascorreremo alla scoperta del Golfo del Tigullio. Un Paradiso che si apre sul Mar Ligure, a Levante, insenature meravigliose da cui si affacciano borghi incantevoli che, nonostante siano stati destinazioni di un turismo spesso d’élite, nonostante le belle spiagge attrezzate e il via vai dei battelli privati e di linea, hanno conservato il fascino dei villaggi dei pescatori con le case colorate e i piccoli porticcioli. Luoghi che possono richiamare la dolce vita, ma che ti entrano nel cuore per la bellezza che li caratterizza.

Una giornata all’insegna dell’azzurro del mare e del cielo, del verde dei promontori, dei colori pastello delle vecchie case, dei sapori liguri.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Prima tappa CAMOGLI

Camogli è una delle perle del Golfo del Paradiso che si stende dall’estremità occidentale del promontorio di Portofino, al tratto di mare che è area naturale marina protetta, istituita nel 1999 per salvaguardare la flora e la fauna locali. Passeggiando tra le case dagli intonaci colorati, nei caruggi costellati da ex-voto fatti di conchiglie, si raggiunge la Basilica Minore di Santa Maria Assunta, le cui origini risalgono al XII secolo. La basilica si erge su quello che un tempo era l’antico insediamento dell’Isola, apparendo maestosa a picco sul mare. Da qui arriveremo al porticciolo per imbarcarci sul battello che ci porterà nella splendida baia di SAN FRUTTUOSO

Una baia dal mare color smeraldo in cui si specchiano i pini sul pendio del Parco di Portofino e le piccole case dei pescatori. La fama di Fruttuoso – oltre alla bellezza del luogo – è legata a due presenze: una immersa negli abissi del mare, la statua di Cristo, calata nel 1954 in ricordo dei caduti del mare e a protezione di tutti i naviganti, l’altra presenza l’Abbazia, oggi proprietà del FAI. L’abbazia ha una storia antica che affonda le radici alla metà del X secolo, quando venne fondata da monaci greci, poi ricostruita nell’XI secolo per volere di Adelaide di Borgogna, vedova dell’imperatore Ottone I, passò in quello stesso tempo ai monaci benedettini che, nel corso dei due secoli successivi, la ampliarono. Il loggiato verso il mare e il chiostro superiore furono invece opera della famiglia genovese dei Doria, che utilizzarono l’abbazia per le proprie sepolture. L’abbazia fu in seguito abbandonata e utilizzata come abitazione. Dopo il restauro, nel 1983 i Doria Pamphili donarono gli donarono gli edifici e i terreni al FAI. La dedicazione a San Fruttuoso di Tarragona, vescovo e santo catalano del III secolo, deriva dalla presenza delle sue ceneri conservate presso l’abbazia dove sarebbero state traslate a seguito dell’invasione araba della Penisola Iberica.

Al termine della visita all’Abbazia tempo a disposizione – indicativamente dalle ore 13.00 – per il pranzo libero. A scelta di potrà consumare un pranzo al sacco sulla spiaggia, sicuramente affollata, oppure in uno dei ristoranti e locali della baia. Per questa seconda ipotesi, consigliano di prenotare preventivamente. Si trovano facilmente in rete indirizzi e recensioni (utili per valutare qualità/prezzo) dei ristoranti di San Fruttuoso.

Alle ore 14.30 riprenderemo il battello per trasferirci a PORTOFINO

Ed ecco, all’improvviso, scoprirsi un’insenatura nascosta, di ulivi e castani. Un piccolo villaggio, Portofino, si allarga come un arco di luna attorno a questo calmo bacino. Attraversiamo lentamente lo stretto passaggio che unisce al mare questo magnifico porto naturale, e ci addentriamo verso l’anfiteatro delle case, circondate da un bosco di un verde possente e fresco, e tutto si riflette nello specchio delle acque tranquille, ove sembrano dormire alcune barche da pesca.
(Guy de Maupassant)

Quel piccolo villaggio che aveva incantato nell’800 Guy de Maupassant e molti altri viaggiatori, è diventato nel XX secolo meta del jet-set internazionale che approda nell’insenatura naturale con yacht lussuosi … Ciononostante, fortunatamente, Portofino ha conservato anche il fascino antico nei colori e nei profumi del borgo, è un gioiello incastonato nell’insenatura più spettacolare del Golfo del Tigullio, fra l’azzurro del mare e il verde della natura che lo circonda. Nella nostra passeggiata attraverseremo la celebre piazzetta e arriveremo alla Chiesa di San Giorgio (le origini risalgono al XII secolo, ma l’edificio nei secoli è stato abbondantemente ristrutturato), patrono di Portofino: dal sagrato in risseu bianco e nero fatto di sassi di mare, tipico della tradizione ligure si gode di una vista mozzafiato

Ultima tappa prima di lasciare il Golfo: SANTA MARGHERITA LIGURE

Per molti è semplicemente “Santa”, un borgo diventato cittadina signorile ed elegante con i palazzi dalle facciate decorate con splendidi trompe l’oeil, ville dai giardini lussureggianti, non sempre visitabili in quanto proprietà private, il Castello sul lungomare e l’antica Abbazia della Cervara, complesso monastico del 1361 a strapiombo sul mare con splendidi giardini all’inglese, anch’essi di proprietà privata.

Al termine della visita rientro a Milano previsto intorno alle ore 20.00/20.30 circa

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