Una giornata a Pavia e Lomello

MATTINA

Visita alla mostra al Castello Visconteo
LONGOBARDI. UN POPOLO CHE CAMBIA LA STORIA

“[…] la città di Ticino, che sopportava l’assedio da tre anni e alcuni mesi, alla fine si arrese ad Alboino e ai Longobardi che l’assediavano. Mentre Alboino entrava in città dalla parte orientale, attraverso la porta che è detta di San Giovanni, il suo cavallo cadde proprio al passaggio della porta e, per quanto spronato, per quanto colpito di qua e di là con le lance, non si riusciva a farlo rialzare. Allora uno degli stessi Longobardi si rivolse al re e disse: “Ricordati, o mio re, del voto che hai pronunciato. Rompi un voto così duro ed entrerai nella città: perché questo popolo è veramente cristiano”. Alboino aveva infatti giurato che avrebbe passato a fil di spada tutta la popolazione, perché non aveva voluto piegarsi. Ma quando, rompendo questo voto, promise indulgenza ai cittadini, subito il cavallo si rialzò ed egli, entrato nella città, mantenne fede alla sua promessa non recando offesa ad alcuno. Allora tutto il popolo, accorrendo a lui nel palazzo che il re Teodorico aveva un tempo costruito, cominciò dopo tante miserie a risollevare l’animo, già fiducioso in un futuro migliore.
Ma il re, dopo aver regnato in Italia per tre anni e sei mesi, fu ucciso per il tradimento della moglie.” Paolo Diacono, Historia Longobardorum, 787-789

Così Paolo Diacono racconta la conquista da parte di Alboino nel 572 di Pavia (Ticinum), già residenza regia con gli Ostrogoti di Teodorico il Grande. E proprio a Pavia venne fissata la capitale del nuovo Regno Longobardo, perché posta al crocevia di importanti e antiche vie di comunicazione, ottimamente collegata via terra con Milano, Piacenza, Torino, Aosta e la Gallia Transalpina e, per via d’acqua, con Ravenna e il mare Adriatico grazie al Po. Fu città splendida, Pavia, ma la sua ricchezza architettonica e monumentale venne sacrificata nei secoli, non solo per le fisiologiche vicissitudini della storia (Pavia fu distrutta la Barbarossa nel 1024) e dello sviluppo moderno, ma anche in rapporto ad una visione di insofferenza verso un’espressione artistica detta “barbarica” e, in quanto tale, considerata non meritevole di attenzione.
La nostra giornata vedrà protagonista quanto rimane della Pavia longobarda, quella “straordinaria Atlantide sommersa” sopravvissuta nelle cripte sotterranee, veri tesori architettonici, dove qua e là affiorano pitture altomedievali, e nelle murature dove i materiali antichi furono nei secoli reimpiegati.
Mentre la visita alla mostra “Longobardi. Un popolo che cambia la storia” ci farà viaggiare nella storia del popolo “dalle lunghe barbe” dal 568, quando, sotto la guida di Alboino, varcò le Alpi Giulie, fino al 774, anno della sconfitta dei Longobardi sotto la potenza dei Franchi guidati da Carlo Magno. Due secoli che diedero il via al lunghissimo periodo di frammentazione politica della Penisola che si protrasse sino al Risorgimento. Infatti, nonostante il Regno Longobardo d’Italia fosse un’entità politica nominalmente soggetta all’autorità dei Re di Pavia, in realtà molti territori mantennero una forte autonomia rispetto al potere centrale, in particolare i ducati del Friuli, di Spoleto, di Benevento.  Un’Italia che, se con i romani fu il fulcro dell’Impero, divenne per secoli terra di conquista.
Storia, cultura, usi e costumi, sistema sociale, migrazioni  delle genti longobarde ricostruita in mostra con trecento opere prevenienti da Musei e collezioni italiane e straniere, fra cui raffinati manufatti orafi con smalti cloisonné, rilievi scolpiti con l’effetto horror vacui tipico delle lavorazioni “barbariche”, armi pregiate con decorazioni in filigrana trovate nei corredi funebri di guerrieri, iscrizioni tombali che sono preziosi documenti … ma la mostra sarà anche altro: un’esperienza immersiva che con supporti multimediali e virtuali ci proietterà in un mondo affascinante e suggestivo. Un grande evento che dopo Pavia, si sposterà a Napoli e a San Pietroburgo, per la durata di un intero anno.

Al termine tempo a disposizione per il pranzo libero

POMERIGGIO

Percorso nella PAVIA LONGOBARDA con visita alla Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, alle cripte longobarde aperte in occasione della mostra e, a seguire, trasferimento in pullman a LOMELLO per ammirare il complesso basilicale di Santa Maria Maggiore.
Il suggestivo complesso basilicale di Lomello, inserito nei siti Unesco, comprende la basilica romanica di S. Maria Maggiore, “Dei genitricis“, costruita nell’XI secolo e l’antico Battistero di San Giovanni al cui interno si trova il fonte dalla rara forma esagonale di epoca longobarda.

Al termine partenza per Milano, rientro previsto ore 19.30 circa.

GALLERIA

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