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DA PORTA TENAGLIA A PORTA VOLTA

A spasso per la Milano sconosciuta

Quotidianamente attraversiamo la città, percorriamo strade nel centro, come nella periferia, passando davanti a palazzi antichi e moderni, a resti di un passato glorioso preda della città moderna… attraversiamo la storia di Milano senza rendercene conto, senza fermarci a guardare intorno a noi, senza capire ciò che ci circonda e ciò che, talvolta, non ci piace. Con un programma di nuovi percorsi in città, fra quartieri, vie più o meno battute, invitiamo a questo: ad osservare e capire Milano attraverso la narrazione di ciò che fu e ciò che è la nostra città.

Nel percorso che proponiamo in questo appuntamento, ci troviamo nella città periferica, nell’area dove un tempo c’erano due varchi, Porta Comacina e Porta Tenaglia, la prima di antichissima memoria, la seconda, cinquecentesca, permetteva l’accesso in città delle due strade provenienti da Varese e da Novate. Tutto intorno borghi campestri, come il “Burg de scigulatt”, l’antico borgo degli ortolani, cascine e due chiese, Sant’Ambrogio ad Nemus e la chiesa della SS. Trinità, di cui rimangono pochi resti. Dall’800 tutto cambia. Si abbattono i bastioni, si tracciano nuovi rettifili, nasce Porta Volta… ma già all’inizio del XIX sec., in epoca napoleonica, ci si interessò della zona, costruendo quello che sarà l’Arco della Pace e l’Arena con il viale alberato, che dai bastioni raggiungeva, e raggiunge, i giardini pubblici del Piermarini. E poi, come non ricordare la costruzione del Cimitero Monumentale che portò all’apertura di Via Ceresio? E la lottizzazione ottocentesca dell’area che creò quel reticolo di strade all’interno del quartiere, che divenne luogo di industrie e fabbriche? Ancora oggi sono presenti le case di affitto per operai e le case della piccola borghesia milanese e non solo. Tutto cambia… Laddove i bombardamenti della seconda guerra lasciarono macerie, si ricostruisce, si trasforma. E’ la storia recente. Dalla Chinatown intorno a Via Paolo Sarpi, alla riqualificazione di Porta Nuova… e, ancora più vicino alla antica Porta Volta, un ultimo intervento architettonico a suo modo “sconcertante”, tutto vetri, avveniristico con la sua forma piramidale, definito “cattedrale” non a caso, che si impone nel tessuto della vecchia Milano: è la nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. “Un centro per la cultura e oltre la cultura” come lo ha definito Inge Feltrinelli, per ridare spessore e vita alla storia passata e recente che coabitano nella Milano frenetica… nonostante tutto.