“L’opera mia più bella” così Giuseppe Verdi amava dire della Casa di Riposo da lui fondata per quei “cari compagni di una vita”, compositori, musicisti, cantanti, che non ebbero la sua stessa fortuna e che, trovandosi ormai in età avanzata, soli e malati, qui avrebbero potuto trovare assistenza, compagnia, sostentamento.
Allora, come oggi, questo luogo accoglie persone che hanno vissuto nel, e per, il teatro: un luogo affascinante per più motivi. Nella bella architettura storicista di Camillo Boito, un piccolo museo dedicato al Maestro e la cripta, decorata con preziosi mosaici, dove Verdi riposa, accanto alla donna della sua vita, la cantante Giuseppina Strepponi.

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