Viaggio accompagnato dalla storica dell’arte Marina Fassera

SABATO 3 DICEMBRE

MATTINO

Visita guidata alla ABBAZIA DI POMPOSA

Un luogo dal fascino raro, un’abbazia circondata dal verde del Parco del Delta del Po, sorta lungo la Strada Romea, un luogo dove arte e spiritualità si coniugano in una bellezza rara. L’Abbazia di Pomposa è questo e molto di più: visitarla è un’esperienza che lascia traccia nella profondità dell’animo. La sua storia affonda le radici nell’alto Medioevo quando questi territori paludosi e malsani, percorsi dalle orde longobarde, vennero bonificati dall’opera instancabile dei monaci benedettini che vi si insediarono dal VI secolo. L’abbazia nacque allora e si sviluppò diventando un importante centro di cultura, lavoro, preghiera come aveva insegnato San Benedetto, “ora et labora”. Nel corso del XIV secolo raggiunse il massimo splendore, per poi decadere inesorabilmente. Quello che oggi ammiriamo con stupore, lo dobbiamo al paziente recupero, restauro che a partire dall’Ottocento ci ha restituito nella sua integrità la Chiesa abbaziale, il Refettorio, la Sala Capitolare, parte del monastero e il Palazzo di Giustizia, raro esempio di architettura civile del XII secolo.

Un complesso meraviglioso che con la sua sobria e suggestiva architettura in cotto, il campanile a nove piani svettante sulla pianura circostante, la bellezza degli affreschi che ricoprono le superfici murarie interne (vera biblia pauperum), le belle pietre scolpite che decorano la facciata, ci riporta agli antichi splendori di questo luogo di preghiera e di lavoro.

Al termine trasferimento a Ferrara, tempo a disposizione nel centro storico della città per il pranzo

POMERIGGIO

Visita guidata alla mostra presso il PALAZZO DEI DIAMANTI

“ORLANDO FURIOSO. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”

Il 22 aprile 1516, in un’officina tipografica ferrarese, terminava la stampa dell’”Orlando Furioso”, opera simbolo del Rinascimento italiano e capolavoro di Ludovico Ariosto. Un romanzo epico insieme limpido e misterioso, disincantato e sognante, è stato uno dei primi poemi classici italiani, che affascinò da subito per il suo intreccio di sentimento e vicende entrate nella mitologia del mondo cavalleresco. Machiavelli, Cervantes, Galileo, Voltaire, Pirandello e Calvino ne parlarono con entusiasmo. E con altrettanto entusiasmo Ferrara ne celebra i 500 anni con una mostra fascinosa, dove l’Orlando è il perno intorno a cui ruotano le atmosfere eleganti della vita cortese, le avventure e i viaggi reali e fantastici di cavalieri virtuosi e coraggiosi, mossi dal desiderio di conquista di una donna, di un ideale…

La mostra è costruita come un appassionante viaggio nell’universo ariostesco, tra immagini di battaglie e tornei, cavalieri e amori, desideri e magie. A guidarci in questa trama saranno i capolavori dei più grandi artisti del periodo, da Paolo Uccello ad Andrea Mantegna, da Leonardo da Vinci a Raffaello, da Michelangelo a Tiziano, a Dosso Dossi: creazioni straordinarie che faranno rivivere il fantastico mondo cavalleresco del Furioso e dei suoi paladini, offrendo al contempo un suggestivo spaccato dell’Italia delle corti in cui il libro fu concepito. Ma non è solo la pittura ad evocare questo mondo di amori, virtù, e di prodi paladini, ma anche prestiti eccezionali come l’Arazzo della Battaglia di Roncisvalle, il grande Elmo con Cimiero, l’Olifante eburneo dell’XI secolo, che la leggenda vuole sia il corno di Orlando che risuonò a Roncisvalle, la Spada del Re di Francia Francesco I, manoscritti miniati con le immagini fantastiche del ciclo di Re Artù … Un vero universo di immagini che popolavano la mente di Ludovico Ariosto mentre componeva il Furioso e che, a noi visitatori, ci fanno rivivere la meravigliosa ed esotica epopea dei paladini. Un’ultima sezione è infine dedicata a quel tempo in cui l’Ariosto, pochi mesi prima di morire nel 1532, in un tempo in cui il mondo attorno a lui cambiò radicalmente, a cominciare dagli sconvolgimenti culminati nella battaglia di Pavia del 1525 che segnò la sconfitta di Francesco I e l’inizio dell’egemonia politica e culturale di Carlo V sulle corti padane, rielaborando il suo capolavoro, purificandolo dalle inflessioni locali, divenne un «classico di una classicità nuova», un capolavoro “italiano”, simbolo della letteratura del primo Rinascimento.

Sistemazione in Hotel

Cena presso la trattoria “Il Mandolino” con menù tipico, bevande incluse

DOMENICA 4 DICEMBRE

MATTINO E PRIMO POMERIGGIO

«O città bene avventurosa la gloria tua salirà tanto ch’avrai di tutta Italia il pregio e ‘l vanto»

Così, tra le pagine dell’Orlando furioso, Ludovico Ariosto parlava di Ferrara dove si consumò pressoché l’intera parabola della sua esistenza e dove brillò una delle Corti più prestigiose tra Medioevo e Rinascimento: la Corte degli Este. Nella nostra giornata dedicata a Ferrara andremo scoprendo il volto meraviglioso di questa città, che l’Unesco ha annoverato nel Patrimonio mondiale da proteggere e salvaguardare. Una città straordinaria, dove il fascino e l’atmosfera del suo glorioso passato si sono conservati nel tempo in armonia con la vivacità culturale del presente. La mole del Castello, maestoso simbolo di Ferrara, domina il centro città con le sue quattro torri circondate dal fossato, accanto la Cattedrale di San Giorgio con la bellissima facciata marmorea che unisce elementi romanici e gotici in un insieme di grande fascino, e poi palazzi, case, piazze, strade, giardini … e il Palazzo Diamanti rivestito da 8.500 bugne lavorate a punta di diamante a decoro della facciata, opera del genio estense Biagio Rossetti e sorto nel famoso quartiere dell’Addizione Erculea voluto nel tardo ‘400 dal Duca Ercole I d’Este, primo esempio europeo di piano urbanistico integrale, di stupefacente avanguardia.

Ferrara è città silenziosa, a misura d’uomo, dove si passeggia tranquillamente, a piedi o in bicicletta, di giorno e di notte, senza timore alcuno, rivivendo ad ogni passo magiche atmosfere del passato.

Infine per ritrovare le atmosfere fantastiche vissute nella mostra dedicata all’Orlando Furioso, il Palazzo Schifanoia* è degna conclusione del nostro viaggio nel tempo: immergersi nelle sue sale è come colloquiare d’un tratto con duchi, cortigiani, putti, tra scene di corte e paesaggi fantastici. Su tutto domina la meravigliosa Sala dei Mesi, dove si trova uno dei cicli d’affreschi più importanti del XV secolo, opera collettiva di diversi pittori ferraresi della scuola di Cosmè Tura, fra cui Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. Nel grande ambiente suddiviso in dodici scomparti si sviluppano le immagini meravigliose dei Mesi, rappresentati dai carri trionfali delle divinità pagane, circondati da scene mitologiche, dai segni dello zodiaco occidentale accompagnati dai decani di quello egiziano, e dalle figurazioni delle attività del popolo e della corte. Qui ricorre la figura del committente, il duca Borso d’Este, glorificato come saggio e giusto amministratore dei suoi stati.

*A seguito del terremoto che ha colpito l’Emilia nel maggio del 2012, il percorso di visita di Palazzo Schifanoia è attualmente limitato al Salone dei Mesi e alla Sala delle Virtù.

Le visite lasceranno spazio ad una pausa per il pranzo libero

Al termine partenza per Milano.

N.B. Si rientrerà in tempo per recarsi alle urne per votare il Referendum, i seggi saranno aperti dalle ore 7.00 alle ore 23.00 del 4 dicembre

Iscrizioni entro il 30 Ottobre, saldo dell’intera quota entro il 3 Novembre

GALLERIA

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